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drone che vola
L’obbligo di assicurazione dei droni
L’ENAC si allinea al resto dell’Europa e tutti i droni, sia se sono usati per lavoro sia se sono usati per hobby, dovranno essere assicurati. Viene quindi sanato il vuoto legislativo, si poteva far volare un drone per hobby senza assicurazione obbligatoria.
Per pilotare un drone, anche quelli utilizzati per uso hobbistico e non professionale, serve un patentino obbligatorio (Attestato di Pilota APR ) e un’assicurazione.
Fino allo scorso dicembre, solo i droni che volavano per lavoro (i cosiddetti SAPR) erano obbligati alla stipula della polizza assicurativa. Dal 1° gennaio tutti i droni che possono fare volo automatico, con funzioni tipo Follow Me, Return to Home, modi di volo intelligente, rotte GPS, ecc., dovranno essere obbligatoriamente assicurati.

Il regolamento europeo
Il Regolamento all’Art. 27 – Assicurazione, da questo punto di vista è particolarmente chiaro: “Non è consentito condurre operazioni con un UAS (Sistema Aeromobile a Pilotaggio Remoto) se non è stata stipulata e in corso di validità un’assicurazione concernente la responsabilità verso terzi, adeguata allo scopo e con massimali non inferiori ai parametri minimi di cui alla tabella dell’Art. 7 del Regolamento (CE) 785/2004. I”.
L’articolo non fa alcuna distinzione tra natura delle operazioni, ricreative, “non specializzate” o specializzate, critiche o non critiche, e nemmeno di peso. Tutti i droni che volano all’aperto, anche su terreni privati, devono essere assicurati.
In caso di mancato adempimento le sanzioni amministrative, vanno da un minimo di 516 euro fino ad un massimo di 64.000 euro.


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